L’8 Aprile del 1659 nacque a Roma, il pittore Giovanni Paolo Castelli noto anche come “Spadino” soprannome che gli venne affibbiato, probabilmente a causa dei tre anni, dal 1680 al 1683 trascorsi in carcere per omicidio. Si formò artisticamente presso la bottega del fratello maggiore Bartolomeo, che era pittore di nature morte, un soggetto molto richiesto all’epoca, grazie all’influenza che avevano acquistato a Roma, i pittori fiamminghi, che ne erano considerati i maestri. Grazie alla pittura, quindi, lo Spadino, potè redimersi socialmente guadagnando anche un certo successo nei primi decenni del ‘700. Giovanni Paolo Castelli, morì a Roma, nel 1730 ma non sappiamo esattamente in quale giorno di quell’anno. L’opera che vi propongo è: una “Natura Morta” olio su tela di cm 45,5 X cm 35,2 realizzata presumibilmente tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, passata all’asta da Wannenes, il 30 Maggio 2018 quindi di proprietà privata e non visibile. La qualità, la stesura e gli aspetti illustrativi dell’opera, permettono di poterne apprezzare in pieno l’esuberanza decorativa barocca, la puntuale descrizione dei frutti e l’ambientazione all’aperto, che caratterizzano i dipinti dell’artista segnando l’evoluzione della natura morta capitolina della seconda metà del ‘600. L’attenzione va posta in modo particolare sull’attenzione alla regia luministica, che delinea con lucentezza le forme ed impreziosisce le tonalità cromatiche. Peculiare al repertorio dell’autore, è poi la capacità di descrivere le superfici seriche dei frutti con straordinaria abilità, ostentando tutta la loro morbidezza, seguendo lo stile di Abraham Brueghel suo vicino di casa per lungo tempo e bisnipote del famoso Peter Brueghel il Vecchio, ma con una pennellata più ampia e forse meno precisa, ma in grado di riflettere l’adesione istintiva e sensuale dell’artista verso la bellezza della natura.
Luca Monti
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