sabato, 15 marzo 2025


Tikhon Shevkunov, noto come il “confessore” di Vladimir Putin, è una figura di spicco nella Chiesa ortodossa russa e ha guadagnato notorietà non solo per il suo ruolo spirituale, ma anche per il suo legame con il potere politico in Russia. Recentemente, Shevkunov è stato al centro dell’attenzione mediatica a causa di un tentativo di attentato sventato che ha messo in luce le tensioni e le sfide che affronta la leadership russa. Nato nel 1958, Shevkunov è stato ordinato sacerdote nel 1990 e ha rapidamente guadagnato influenza nel clero ortodosso. La sua vicinanza a Putin è diventata evidente nel corso degli anni, specialmente attraverso la sua partecipazione a eventi pubblici e cerimonie religiose. Questa relazione ha suscitato preoccupazioni tra i critici, che vedono in essa un intreccio pericoloso tra religione e politica. Il recente tentativo di attentato contro Shevkunov è stato sventato grazie a un’operazione delle forze di sicurezza russe. Sebbene i dettagli rimangano vaghi, le autorità hanno dichiarato che l’attacco era pianificato da un gruppo di estremisti. Questo incidente ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei leader religiosi in Russia e sul clima di tensione crescente nel paese. Shevkunov ha sempre sostenuto il valore della spiritualità nella vita pubblica e ha difeso il ruolo della Chiesa come guida morale per la nazione. Tuttavia, la sua posizione lo espone a critiche e rischi specialmente in un contesto di crescente instabilità politica e sociale. Tikhon Shevkunov, continua a rappresentare un punto di riferimento significativo per molti russi, ma la sua vicinanza a Putin e le recenti minacce alla sua vita evidenziano le complessità ed i pericoli che caratterizzano il rapporto tra religione e politica in Russia. La situazione rimane in evoluzione ed il futuro di Shevkunov, così come il ruolo della Chiesa ortodossa, sarà da seguire con attenzione nei prossimi mesi.

Lelio Antonio Deganutti






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