giovedì, 13 febbraio 2025


La borsa, da sempre, rappresenta per gli investitori un mondo “fantastico” ed attraente, eppure, quanti possono dire di conoscerlo a fondo, nei suoi meccanismi? E quanti sanno dell’esistenza di indici di borsa religiosi? Si tratta di indici che trattano aziende che rispettano certi dettami della religione di riferimento. Il più conosciuto è l’indice S&P Shariah Indices, esistente già da circa vent’anni ed ovviamente come si intuisce dal nome, si riferisce ad aziende etiche secondo l’Islam. Ma anche il Cattolicesimo, più recentemente, è entrato in borsa, sia negli Stati Uniti, con l’indice S&P Catholic Values Indices, che in Europa, con STOXX Europe Christian Index. Ma in cosa consistono i dettami etici di questi indici? per quanto riguarda l’Islam, le aziende quotate, devono avere i seguenti requisiti:

Divieto di alcol e sostanze intossicanti
Esclusione del gioco d’azzardo (Maysir)
Esclusione di istituzioni finanziarie convenzionali (Riba)
Divieto di prodotti non islamici (carne suina)
Esclusione del commercio di oro e argento su base differita
Media e intrattenimento contrari ai principi islamici (musica, film, programmi non educativi)

Per quanto riguarda invece gli indici Cattolici, le prescrizioni per le aziende, sono le seguenti:

Divieto di aborto e contraccettivi
Esclusione di attività legate a cellule staminali e crioconservazione di embrioni
Divieto di cannabis ricreativa (uso medico tollerato)
Esclusione di attività legate ad armi controverse (mine antiuomo, nucleari, chimiche)
Esclusione di lavoro minorile nelle operazioni o nella catena di approvvigionamento
Divieto di intrattenimento per adulti (pornografia)

Anche dal punto di vista dei rendimenti, questo tipo di indici, poi, non ha niente da invidiare, rispetto a quelli classici, anzi, l’indice S&P 500 Sharia, nell’ultimo decennio ha generato un ritorno annualizzato superiore dell’1,33% a quello dell’S&P 500 (14,34% annualizzato contro 13,01%), dimostrandosi quindi più vantaggioso rispetto agli investimenti generici cui siamo abituati. Non è arrivato ancora a questi livelli invece, l’indice Cattolico, che sconta il ritardo nell’ingresso sul mercato e che negli ultimi cinque anni è stato comunque sostanzialmente in linea con l’S&P 500 tradizionale. I dati da noi riportati provengono da S&P Dow Jones Indices e quindi sono quelli ufficiali della borsa degli Stati Uniti. Insomma potrebbe essere conveniente investire nel 2025 in questi indici, che uniscono il rendimento all’etica religiosa.

Luca Monti






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